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Aspirina - scatolaTalvolta alcuni prodotti entrano a far parte del nostro quotidiano così intimamente da pensare che esistono da sempre o al contrario di immaginare che siano dei prodotti della moderna scienza e tecnologia. È il caso questo dell'"aspirina" un nome sicuramente commerciale e "recente" ma il suo principio "principio attivo" (acido acetilsalicilico) è assai noto da tempo.
Già Erotodo, e successivamente Ippocrate descrivevano gli effetti lenitivi del dolore e l'abbassamento di febbre Apirina - pastiglianell'utilizzo della corteccia di salice, masticata o ridotta in polvere. Ma l'uso sembra essere diffuso fra varie popolazioni dell'antichità dei Sumeri agli Egizi, dagli Assiri ad alcune civiltà precolombiana. 


Aspirina - liquidaBisognerà attendere molti secoli perché l'occidente possa tornare a "scoprire" gli effetti benefici di questa corteccia. Nel 1757 un reverendo, Edward Stone ne descrive gli effetti e i benefici, sperimentati su se stesso, alla Royal Society. La sostanza viene individuata ed estratta dalla corteccia del salice bianco, viene "nomenclata" la molecola e se ne comincia lo studio e la sperimentazione secondo criteri più scientifici. Solo nel 1897 Nel Felix Hoffmann riuscì, sfruttando l'idea di un altro chimico, Arthur Eichengrün impiegati entrambi alla Friedrich Bayer & Co a derivare il gruppo "ossidrile" con un gruppo "acetile" creando così l'acido accetil-salicilico. Il nuovo composto presentava le medesime caratteristiche della molecola estratta in natura, ma senza l'alta acidità che causava discreti problemi allo stomaco all'assunzione. La creazione di questa molecola fu se non il primo, uno dei primi passi della farmacologia moderna e della sintetizzazione di molecole nuove ad uso medicale. Bisognerà comunque aspettare ben oltre la metà del secolo scorso prima che il meccanismo d'azione dell'aspirina venga completamente spiegato. Un'attesa e un lungo lavoro che ripagherà lo studioso con un premio Nobel.


Aspirina - confezioneIl nome "aspirina" fu brevettato dalla Bayer nel 1899 ed è il frutto della prefisso "a" che sta ad indicare il gruppo acetile, un corpo "spir" la parte iniziale del nome del fiore da cui si ricavava l'acido salicilico ovvero lo "spiraea" (altra fonte naturale oltre il salice da cui estrarre il prezioso acido) e il suffisso "ina" molto usato all'epoca per individuare i composti farmaceutici. Varie vicissitudini legate alla guerra hanno fatto perdere la proprietà intellettiva sul nome e sulla formula così che anche altre ditte hanno cominciato a produrre "aspirine". Negli Stati Uniti è stato sentenziato che il nome aspirina è un nome generico non soggetto brevetto, in altre nazioni tra cui l'Italia il nome resta ancora un marchio registrato.
Nell'attuale composizione oltre alla presenza dell'acido acetil salicilico sono presenti altri composti che hanno il compito di effettuare delle correzioni sugli effetti collaterali dovuti ad una certa acidità o a facilitare l'assimilabilità del farmaco o per migliorare l'aspetto "comunicativo e di mercato" del prodotto magari conferendo un sapore differente tra la proposta di un'azienda e l'altra.

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