Che il cervello sia in grado di meccanismi di ricostruzione, interpretazione e simulazione di dati mal percepiti o assenti, dal "punto di vista" e di altri fattori fisici è cosa nota da tempo. Una funzione che talvolta ci aiuta, metre altre volte ci gioca brutti tiri. Dalle illusioni ottiche geometriche, per passare a vere opere d'arte, dallo studi scientifico dei limiti della percezione visiva per finire allo sfuttamento a fini inganno, da sempre ci si cimenta in questa attività. Un interessante libro ci svela alcuni aspetti, (Paola Bressan “Il colore della Luna come vediamo e perché” Editrice Laterza) e nel blog connesso si può cercare il confronto e l'approfondimento. 
 
Nonostante varie ricerche in rete per validare la bontà della ricerca o più correttamente di quanto affermato nella prima parte del testo che segue, non siamo riusciti a trovare riscontri. 
 
Sneocdo uno sdtiuo dlel'Untisverià di Cadmbrige, non irmptoa cmoe snoo sctrite le plaroe, tutte le letetre posnsoo esesre al pstoo sbgalaito, è ipmtortane sloo che la prmia e l'umltia letrtea saino al ptoso gtsiuo, il rteso non ctona. Il cerlvelo è comquune semrpe in gdrao di decraifre tttuo qtueso coas, pcheré non lgege ongi silngoa ltetrea, ma lgege la palroa nel suo insmiee... vstio?