Deposito archivio documentiUn'interessante iniziativa editoriale fornisce una rilettura economica ed ecologica del 20º secolo, prendendo in esame aspetti meno noti e tralasciati dalla "Storia".

Una vista sugli aspetti quotidiani, su quegli eventi minori, spesso trascurati da quella Storia con la esse maiuscola riportata in tanti, tantissimi libri.
Una storia letta attraverso la lente di quei tanti, troppi morti falcidiati dallo sviluppo dell'industria chimica e del progresso che ci hanno consentito di raggiungere questi attuali livelli di benessere e livello sociale. Dall'amianto alle sostanze clorate, passando per mille altri veleni e mille altre insidie industriali.
Una rivista, altro novecento, che non vuole aggiungersi alle tante altre iniziative "ecologiche", né entrare nel novero dei tanti che hanno abusato di questo termine.
Il termine ecologico e quindi da intendersi come l'osservazione dei rapporti tra gli esseri viventi e il mondo che li circonda, il tutto inserito in un contesto economico, per cercare di indagare gli scambi di denaro e le relazioni fra gli esseri umani.Logo rivista
Una rivista austera e telematica, lontana dai modelli attuali di comunicazione che fanno leva in gran parte sull'aspetto visivo e grafico piuttosto che sui contenuti ed il testo.
Un viaggio nella condizione operaia, per scoprire le storie di deportazione degli operai apuani mandati nelle miniere del Sulcis, della vita in fabbrica, degli orrori del comunismo, ma anche dell'eroismo di milioni di persone durante l'assedio di Leningrado, ma anche dei tanti, troppi morti del secolo del "progresso" e dei danni enormi arrecati alla nostra biosfera.
Un viaggio nel territorio italiano fra ruderi di fabbriche, miniere per cercare di scoprire le storie degli operai ma anche dei dirigenti in quei luoghi che un tempo sono stati punti fondamentali dello sviluppo, ma che spesso celano anche terribili segreti legati a scorie di lavorazione o che sono state teatro di alcune importanti conquiste sociali. Dal pacifismo alla salute dell'ambiente di lavoro, dalla riduzione degli orari di lavoro ad una maggiore consapevolezza ecologica, Luoghi che ora giacciono in completo degrado fra l'indifferenza di tutti.
Ma non si vuol dimenticare, che se molte conquiste sociali sono ormai fatto consolidato, non è così per altre parti del mondo dove "esotici" o piu' tradizionali materiali vengono prodotti in condizioni, spesso disumane, per soddisfare le nostre necessità di consumismo, dimenticando spezzo, i salari da fame, le condizioni disumane, i rischi, molto concreti per gli operatori e altrettanto elevati per l'ambiente.
Un'interessante viaggio nell'ambiente, nella tecnica e nella società del secolo "veloce" promosso dalla fondazione Luigi Micheletti.
Il primo numero porta la data del novembre 1999 l'ultimo numero attualmente disponibile è datato ottobre 2014..