CimelFoto d'insieme souveniri di un mitico e, forse, irripetibile viaggio affiorano da un lontano passato accendendo l'entusiasmo di interesse di appassionati e non solo.

A distanza di un paio d'anni dalla sua scomparsa, Neil Armstrong continua a far parlare di sé.
Nonostante la grande fama per la celebre impresa dell'allunaggio in quell'estate del 1969, era rimasto abbastanza schivo e lontano dalla luci della ribalta, anche quando in questi ultimi anni l'interesse per la luna e per le missioni spaziali si era considerevolmente riacceso sia fra curiosi scientificamente interessati e i contattisti sempre pronti ad individuare oscure trame nell'ombra.
Nel corso dello scorso anno la vedova, dell'uomo che fece un piccolo passo ma consentì all'umanità di fare un grande balzo in avanti, frugando fra le cose del marito ha scoperto una borsa bianca, la McDivitt, così chiamata in onore di Jim McDivitt, contenente una serie di vecchi e strani oggetti.
La signora Carol Held Knight ignorava dell'esistenza di questo materiale, tuttavia alla sua vista la vedova Amstrong ha intuito che potesse trattarsi di alcuni cimeli di quel celebre ed eroico viaggio compiuto dal marito verso il nostro satellite.
Ha così deciso di contattare il responsabile del Smithsonian’s National Air and Space Museum e di consegnare a quest'ultimo il materiale appena rinvenuto.
Allan Needell, venuto in possesso della materiale si è immediatamente reso conto che in effetti poteva trattarsi di oggetti effettivamente provenienti dalla missione Apollo 11.
Oggetti di grande valore storico, pezzi davvero importanti che testimoniano uno dei più incredibili viaggi compiuti dall'uomo.
L'importanza di questi oggetti sta soprattutto nel fatto che gran parte della materiale che raggiunse la superficie lunare rimase sul satellite o venne lasciato indietro. Il modulo lunare con cui a Armstrong e Aldrin raggiunsero il suolo lunare venne lasciato in orbita dopo essersi ricongiunti con Collins nel modulo di comando con il quale intrapresero poi il viaggio di ritorno.
Scelte dettate da questioni tecniche e logistiche oltre al fatto che il peso di alcuni dispositivi era stato sostituito da campioni lunari.
Perfino le eccellenti fotocamere Hasselblad con cui vennero fatti gli scatti fortografici vennero abbandonate sulla luna, decidendo di riportare indietro soltanto i rullini.
Tuttavia al momento di ripartire per il viaggio di ritorno Armstrong e Aldrin comunicarono al centro controllo missione che stavano riportando 10 libbre (poco meno di 4KG) di attrezzature varie che il comandante stesso descrisse come "un mucchio di spazzatura che vogliamo riportare; parti del modulo lunare, cianfrusaglie.."
Nessuno immaginava che si trattasse di souvenir ne tanto meno che questi pezzi fossero stati portati a casa e conservati così a lungo e "segretamente".
Dalle prime analisi di Needell e dei suoi colleghi sembra che questa ventina di oggetti, conservati gelosamente per tutti questi anni dal comandante Armstrong siano davvero dei ricordi, dei cimeli di quello storico viaggio.
Nessuno sapeva dell'esistenza di questi oggetti, di questa borsa bianca in cui Armstrong aveva riposto una cinepresa da 16 mm con la quale furono riprese le ultime fasi della discesa in alcuni momenti delle passeggiate fatte da Armstrong e Aldrin intorno al modulo lunare. La cinepresa era infatti montata all'interno del modulo vicino al uno degli oblò. Vi sono poi degli altri oggetti come la corda per le passeggiate spaziali con tanto di ganci, la linguetta per il casco, cavi di alimentazione, una rete ed altre componenti ottiche ed elettroniche che sono ora allo studio degli espetti che hanno già individuato e fornito una dettagliata spiegazione del loro uso. Tutto il materiale è stato donato al museo e probabilmente, in un prossimo futuro, verrà realizzata una mostra.