Grafico ricercaUna battaglia sicuramente non nuova, ma solo amplificata dalla potenza del digitale, è quella che vede contrapposti i difensori del diritto d'autore e dall'altro i pirati.
Contendenti che si contrappongono sui media ognuno con le proprie argomentazioni, spesso animati da esagerata retorica, accompagnati da gesti eclatanti e richiami catastrofisti. Una recente indagine del’American Assembly, il forum della Columbia University sulle policy pubbliche ha condotto uno studio "Copy Culture Survey" in cui emerge che i "pirati" del Web acquistano legalmente il 30% in più rispetto a chi non pratica la pirateria digitale.
Lo studio si basa su alcune migliaia di approfondite interviste telefoniche fatte in tutti gli Stati Uniti e in Germania. La vastità del campione fa rientrare lo studio fra uno dei più ampi mai condotti in questo campo.
Dallo studio emerge che i maggiori pirati musicali sono anche i maggiori acquirenti di musica regolarmente registrata altro dato interessante emerso dalla ricerca e il fatto che il fenomeno della coppia illegale e maggiormente diffuso nel "mondo reale" che non nel mondo digitale. Si scopre inoltre che il fenomeno del p2p è marginale rispetto alle coppie fisiche di interi CD. Insomma un ribaltamento degli attuali parametri e paradigmi finora usati nella comunicazione. Irisultati dello studio dovrebbero essere uno stimolo per l'industria discografica per una seria ed attenta riflessione sul mercato della musica e sulle attuali situazioni socio-tecnologiche.