Immagine cervello dopo trattamentoLa rigenerazione dei tessuti o degli organi ha da sempre incuriosito gli scienziati. Diversi filoni di studio sono stati intrapresi partendo dall'osservazione di alcuni animali, lucertole, stelle marine etc, sono in grado di rigenerare tessuti e arti. Alcuni ricercatori della Clemson University sembra che abbiano conseguito risultati incoraggianti, come riportato in questo articolo.

La tecnica utilizzata si avvale di nanostrutture che all'aspetto esteriore hanno una consistenza gelatinosa, ma che nascondono all'interno dei nanocomponenti che una volta posizionati nella zona traumatizzata iniziano un'attività di rilascio mirato di alcune sostanze che stimolano la ricrescita del tessuto o dei tessuti. Gli esperimenti condotti sui ratti hanno evidenziato, con prodotti adatti a stimolare azioni neurologiche, che una cavia con problemi al sistema neurologico a causa di un trauma ha una ripresa funzionale e sensoriale sorprendente nel giro di poche settimane rispetto ad altre cavie nelle medesime condizioni, quest'ultime mantengono comunque disfunzioni permanenti.
Altri test condotti su dei conigli, con rilascio di sostanze mirate alla stimolazione della ricrescita di tessuto osseo, hanno anch'esse dato degli ottimi risultati. Le strutture nanotecnologiche sembrano essere completamente biodegradabili, ma la tecnologia è abbastanza giovane e ancora non si conoscono tutte le implicazioni e gli effetti collaterali che ne potrebbero scaturire. Si prevedono ancora alcuni anni prima che tali tecnologie possano essere sperimentate sull'uomo.

La foto mostra come appare quattro settimane dopo una lesione, trauma cranico, il cervello di un topo che ha subito un trattamento con idrogel