Apple logoAnche i miti, anche le leggende hanno una data di inizio e un giorno dell'anno in cui festeggiano il proprio compleanno.

Un successo industriale, tra più ampi e potenti di questi ultimi anni, ma anche una leggenda, un mito che affascina attirando schiere di fedeli adepti.
Siamo a metà degli anni 70, esattamente il 1 aprile del 1976, quando un ragazzo longilineo e con idee influenzate dalle correnti hippy di quegli anni e un paffuto giovanotto dedito all'elettronica, stereotipo del nerd, uniscono insieme le proprie forze, le proprie capacità, quasi opposte, per fondare una piccola impresa che avrebbe dovuto soddisfare i bisogni di un gruppo ridotto di persone affascinate da un mondo che era appena agli inizi. I PC
Steve Jobs, Steve Wozniak sono i due più famosi protagonisti di questa storia che fra leggenda e realtà ha incuriosito e continua a interessare milioni di persone in tutto il mondo. Un terzo giovane si era unito al gruppo, Ronald Wayne, ma non essendo sicuro sull'investimento di $ 800 spesi per costituire questa società decise di ritirarsi ancor prima che l'azienda potesse mostrare anche solo i primi germogli di quello che sarebbe poi diventato un impero economico di grandezza planetaria.
Il contributo di Wayne oltre all'apporto economico iniziale fu quello di creare il primo logo, un'immagine troppo complessa per un logotipo, con classica citazione che univa la "mela" a Newton.
Di lì a poco molte cose cambiarono e dal mitico garage, a quanto pare troppo mitico, viste le recenti dichiarazioni di Wozniak , (ma d'altro canto era anche abbastanza logico desumerlo anche dalla biografia dello stesso Jobs) la genialità elettronica di Wozniak e l'incredibile talento commerciale di Jobs, oltre ad una buona dose di fortuna e una grande sfrontatezza hanno posto le basi di un'azienda che fino agli anni 80 mieteva successi e accumulava ricchezze. Poi la crisi, il declino fino all'orlo del baratro, nonostante una ridotta schiera di fedeli seguaci continuavano a credere nei prodotti realizzati dall'azienda di Cupertino. Dopo il Macintosh nessun altro successo, nessun altro rivoluzionario prodotto.
Il rientro di Jobs agli inizi degli anni 90, le idee creative del designer Jonathan Ive, a partire dall'iMac e su, su a seguire, di successo in successo fino alla iPhone e alla iPad e il mondo delle "i" hanno ridato linfa vitale all'azienda che come rinata una seconda volta, mietendo successi su successi e divenendo un colosso industriale di notevole livello.
Storie umane, geniali intuizioni e folli comportamenti hanno caratterizzato un'azienda dell'high-tech conferendogli un aspetto umano, individuando in un volto, in una persona l'azienda e il logo stesso.
Inutile cercare di riassumere in poche righe una storia articolata e complessa, ricca di aneddoti e vicende spesso raccontate, più spesso abusate di quello che è lo stereotipo del sogno americano. Inutile indagare su quanto sia mito e quanta sia la realtà, su quanto sia vero e su quanto frutto di una più o meno consapevole operazione commerciale. Di fatto, ed è innegabile, la mela caduta dall'albero sotto cui riposava Newton, è stata morsicata, colorata ed infine lucidata a mostrare le scintillanti successi compiuti in questi quarant'anni.
Auguri!