Fiore di papavero Ad oltre 100 anni dalla scoperta dei raggi X e del loro impiego in ambito medico, il lavoro di una ricercatrice italiana del CNR potrebbe rivoluzionare questa celebre tecnica di imaging medica.

Il lavoro portato avanti dall'italiana Miriam Serena Vitiello, sembrerebbe stia dando risultati promettenti, consentendo di avere "radiogrammi" senza gli effetti collaterali dannosi vicini della radiazione X
La ricercatrice italiana ha scoperto che particolari radiazioni elettromagnetiche sulla frequenza dei tera Hertz e lunghezza d'onda compresa tra i 30 e i 300 micrometri sono grado di penetrare tessuti e materiali come  fa la radiazione X, ma senza gli effetti collaterali di quest'ultima.
La radiazione indagata dalla ricercatrice si colloca infatti all'infrarosso e le microonde. L'idea quindi, di future possibili nuove tecnologie, corre subito all'ambito medico dove questa tecnologia potrebbe essere impiegata per nuove metodiche di indagine medica per immagini, come nuova possibile alleata nella lotta contro il cancro.
La ricerca condotta insieme ad altri colleghi italiani e francesi presso l'istituto del consiglio nazionale delle ricerche e della scuola normale superiore di Pisa è stata pubblicata sul APL Materials.
Usando transistor ad effetto di campo e nano filamenti in grafene i ricercatori hanno sviluppato sensori in grado di rilevare questa particolare radiazione elettromagnetica. Una tecnologia che a detta della ricercatrice potrebbe trovare trovare presto sviluppi nel settore applicativo dato che il sensore da loro sviluppato è in grado di lavorare a temperatura ambiente ed inoltre le prestazioni e i costi sarebbero già competitive rispetto alle tecnologie presenti sul mercato.
Tuttavia gli impieghi non sono solo riconducibili ad attività medicali ma anche di altri settori dove attualmente la tecnologia raggi X svolge un ruolo primario, dai body scanner (tanto discussi e usati in alcuni aeroporti), sicuramente più innocui e salutari di quelli attualmente in uso, ai sistemi di rilevamento di possibili minacce terroristiche, fino alle indagini scientifiche sui materiali o nel campo del restauro per valutare le misure migliori da intraprendere o osservare cosa c'è sotto la superficie di un affresco o di un dipinto.
La ricerca, trattando ovviamente di radiazioni elettromagnetiche, lascia aperte mille possibilità e campi di possibili impieghi che potrebbero giungere persino al mondo informatico.
Infatti frequenze così elevate, prossime a quelle della luce, potrebbero consentire il trasporto di enormi quantità di dati. Bisognerà ora vedere gli sviluppi e l'interesse dell'industria per questa nuova tecnologia.