Stampante Stampare prodotti in fibra di carbonio sembra ormai divenuta una possibilità grazie alla Mark One prodotta da una nuova start up.

Siamo ormai abituati a sentir nominare le stampanti 3D in ogni settore della tecnologia, una rivoluzione che sembra aver coinvolto qualsiasi aspetto della tecnologia, ma che sembra che stia rivoluzionando anche la vita quotidiana dei singoli.
Una frenesia, una corsa che sembra coinvolgere tutto il mondo e che quasi quotidianamente porta alla ribalta della cronaca nuove incredibili applicazioni ho nuove soluzioni tecniche.
Così a fianco a stampanti che dovrebbero produrre abitazioni, a sistemi in grado di stampare le turbine degli aerei, a piccoli prodotti da scrivania in grado di produrci oggetti unici di design, o ad apparati in grado di stampare colture cellulari, ecco che si affianca in questa rassegna anche una stampante in grado di produrre materiali compositi.
Non parliamo di un prodotto estremamente costoso ed ingombrante come talune macchine per prototipazione o come certe stampanti in grado di fondere polveri metalliche, ma di una macchina da scrivania, non dissimile dalle tante, tantissime stampanti 3D che vengono ormai proposte anche negli scaffali della grande distribuzione.
Greg Mark  un ingegnere aerospaziale dopo anni di esperienza nella progettazione e nella produzione di auto da corsa, ha deciso di fondare la MarkForged convinto che le tecnologie per la stampa 3D avrebbero consentito anche l'automazione del processo "layup" dei materiali compositi. Dopo vari tentativi, prove e una serie di brevetti è stata messa a punto la Mark One.
Il prototipo è stato presentato al pubblico nel corso della manifestazione SolidWorks World tenutasi qualche settimana fa a San Diego.
L'adozione del carbonio consente di realizzare oggetti molto più rigidi e molto più resistenti rispetto ai normali filamenti impiegati nelle stampanti 3D.
Si parla di una resistenza ben cinque volte maggiore e una rigidità che è circa 20 volte maggiore.
Il dispositivo permetterebbe l'uso anche di altri materiali compositi come la fibra di vetro. Un risultato sicuramente interessante che potrebbe attrarre, pensiamo ad esempio, quei biker che sono sempre alla ricerca di accessori e oggetti per personalizzare o migliorare la propria motocicletta.
Se da un lato viene proposta una soluzione per produrre oggetti estremamente rigidi e resistenti, c'è chi si è prodigato per realizzare un filamento che al contrario garantisse un enorme elasticità, pur con doti di grandi resistenza. È infatti in vendita da qualche settimana il NinjaFlex un filamento che usato al posto del normale ABS permette di realizzare oggetti estremamente flessibili e al contempo resistenti. Insomma sembra che il mondo della stampa tridimensionale riservi ancora alcune sorprese.