Schema progetto EneaL'Enea ha annunciato la messa a punto di un processo per il recupero dei materiali preziosi dai rifiuti elettronici.

 

Il problema della spazzatura elettronica comincia a farsi sempre più pressante.
A fianco a problemi squisitamente ecologici, il costo sempre maggiore di alcune materie prime comincia a rendere appetibile da un punto di vista commerciale il recupero di questi materiali direttamente dai rifiuti elettronici.
Un approccio non solo tecnico ma anche strategico che prevede la sperimentazione di tecniche e soluzioni specifiche per questo tipo di settore.
I RAEE ovvero i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche verranno trattati con un procedimento definito idrometallurgico ideato brevettato dall'Enea.
Un insieme di trattamenti chimici, chimico-fisici e meccanici, di una partire dal rifiuto elettronico si è in grado di recuperare oro, argento, stagno, piombo, rame, ed altri metalli preziosi o orari.
Il vantaggio di questo sistema sta nel fatto di operare a temperature prossime a quelle ambientali. Un vantaggio non indifferente inoltre sarebbe fornito dal fatto che questa tecnologia potrebbe essere applicata in impianti medio piccoli pur rimanendo il processo economicamente vantaggioso ed inoltre non vi sarebbero emissioni inquinanti in atmosfera.
Attualmente l'Enea è impegnata nella realizzazione di un impianto dimostrativo presso la la loro storica sede alla "Casaccia".
Secondo il rapporto stilato dall'Enea i rifiuti urbani potrebbero essere considerati come una vera e propria miniera urbana, da cui attingere per ricavare un discreto numero di metalli e non solo. L'intero procedimento viene inoltre descritto come modulare ed adattabile anche al recupero di altri materiali provenienti da settori differenti da quelli comunemente presi in esame delle schede elettroniche, di computer, gadget elettronici e cellulari.