Home AltaVistaÈ il normale evolvere delle cose, tuttavia l'annuncio che il prossimo 8 luglio chiuderà definitivamente AltaVista lascia un pizzico di malinconia e qualche pensiero nostalgico.

È il 1995 quando viene aperto al pubblico il nuovissimo e velocissimo motore di ricerca realizzato nei laboratori Digital Equipment della pionieriscica DEC, azienda di computer. Sono i primi anni in cui l'informatica e la rete stanno dando forti segnali del cambiamento che di lì a poco inizierà. I computer cominciati ad apparire qua e là su qualche scrivania 10 anni prima non avevano ancora dato segni evidenti del potente cambiamento e della grande rivoluzione che sarebbe avvenuta. Una schiera di giovani aveva cominciato ad intuire le potenzialità grazie a un crescente coinvolgimento per merito di videogames sempre più avvincenti piccoli computer che lentamente stavano conquistando l'animo è l'attenzione dei più giovani. ZX 80, ZX 81, Spectrum, VIC 20, commodoro 64, questi alcuni dei più famosi computer che in quegli anni avevano acceso l'interesse per l'informatica.
Torniamo al 1995, quando ormai quanto appena detto sembrava storia assai lontana e i primi PC desktop cominciavano a preparare le scrivanie non solo degli uffici ma anche delle private abitazioni. Internet sconosciuta ai più, comunque aveva fatto la sua comparsa grazie ai servizi offerti in varie forme e in varie soluzioni da alcuni soggetti. Video on-line e Italia Online erano appena nate e avevano intenzione di capillarizzare l'accesso ad Internet sull'intera penisola. AltaVista si inserisce in questo contesto e nel giro di un brevissimo periodo raggiunge i 25 milioni di utenti superando i concorrenti che all'epoca erano Excite e Lycos.
In quegli stessi anni le aziende di computer entrano in crisi, la DEC specializzata nella produzione di grandi macchine viene ceduta a Compaq. La nuova gestione credette solo per un breve periodo nel motore di ricerca e lo trasformò in un portale. All'epoca i "portali" erano quasi una moda e molte aziende acquisirono prodotti per trasformarli in portali o ne svilupparono di nuovi.
Nel frattempo Internet è in grande fermento, idee, proposte si affacciano nella rete ad un ritmo incalzante. È il 1996 quando Yahoo appare sul mercato. AltaVista non seppe competere, e visto che i proprietari non avevano intuito le grandi potenzialità e l'enorme ricchezza che aveva in mano decisero di diventare il fornitore esclusivo delle ricerche fatte tramite Yahoo. In seguito sostituito dal più nuovo e veloce Google.
Nel frattempo Compaq, anch'essa in difficoltà venne ceduta ad Hp e per AltaVista cominciò un momento di oblio. Poco dopo iniziato il nuovo millennio AltaVista ebbe di nuovo i riflettori su se, lanciando il primo traduttore automatico nelle principali lingue europee, un traduttore accessibili a tutti. Babel Fish, questo il nome offriva traduzioni in tempo reale delle pagine Web che nel frattempo erano diventate milioni e dal fenomeno relegato pochi era divenuto un fenomeno di massa che coinvolgeva, quasi, ogni strato della società. La ripresa sembrava ormai certa e alcune novità davano il segno di questo nuovo orientamento. Ricerche multilingue e la possibilità di effettuare ricerche di immagini stava riportando alla ribalta il motore di ricerca.
Nel frattempo altre entità si erano presentate sul palcoscenico di Internet, ma una in particolare stava divenendo predominante sugli altri conquistando a ritmi incalzanti posizioni su posizioni. Google.
Qualsiasi tentativo di ripresa venne drasticamente troncato dallo strapotere del colosso Google che ad enormi passi incalzava, avanzando sulla concorrenza. Il tentativo di rilancio, il breve canto del cigno iniziato nel 2002 venne enfatizzato o stroncato, secondo di come si vedano le cose, nel 2003 quando AltaVista venne venduta per 140 milioni di dollari (una cifra piuttosto modesta per valore e le potenzialità dimostrate) a Overture, un altro motore di ricerca. Di qui una serie di altre vendite che seppure abbiano aumentato il valore di vendita, di fatto i vari passaggi di proprietà non sono stati in grado di rilanciare il motore. 1,63 miliardi per passare a Yahoo che integrò il database e le tecnologie e gli algoritmi di ricerca nel proprio motore. Nel 2010 AltaVista si è completamente svuotato, riducendosi ad una semplice interfaccia che consentiva l'accesso in modo "alternativo" a Yahoo. Così Marissa Mayer, amministratore delegato di Yahoo ha deciso, seguendo l'esempio del collega di Google di far pulizia e cessare una serie di attività ormai in disuso. Così l'8 luglio scomparirà un altro pezzo di storia del Web e di Internet.