Interno hard diskI computer si sono enormemente sviluppati negli ultimi anni, molti i progressi in vari settori che hanno portato a una maggiore stabilità affidabilità e prestazionima ma qualche componente richiede ancora di aggiustamenti anche "forti". È il caso delle memorie di massa, per esempio, infatti gli hard disk possono immagazzinare un’enorme quantità di dati, ma sono ancora lenti, sebbene la densità di memorizzazione sia aumentata enormemente negli ultimi anni, non molto affidabili a causa delle componenti meccatiche in movimento. Ogni volta che viene effettuato il boot devono trascorrere 2-3 minuti prima che il trasferimento dei dati dall’hard disk alla RAM (random access memory) sia completo.

Un tempo trascurabile, forse, ma in termini di produttività pesa non poco, il consumo di energia è fra i piu' alti fra le componenti di un pc. Poche centinaia di secondi, qualche watt, corrispondono a centinaia, migliaia di euro al giorno a seconda del numero di macchine inserite nel contesto professionale che si analizza.

Una possibile soluzione viene ora proposta sulle pagine della rivista Physical Review Letters dai ricercatori del Centro di ricerca IBM di Zurigo, che stanno sviluppando le cosiddette memorie a racetrack. 
Sfruttando una idea concettualmente simile quello delle videocassette magnetiche VHS ma, nello specifico, sostituendo il nastro con una un nanocavo di nichel-ferro di dimensioni milioni di volte inferiori e a differenza delle cassette VHS senza parti meccaniche in movimento, questa soluzione potrebbe aprire scenari di tutto interesse.

I bit d’informazione vengono memorizzati utilizzando una corrente dotata di una polarizzazione di spin, il che permette una velocità di centinaia di metri al secondo sempre con il paragone del VHS sarebbe come leggere l'intero contenuto di una cassetta in meno di un secondo. 
Per realizzare media di grandi capacità si pensa di realizzare milioni o anche miliardi di nanocavi su un chip ciò consentirebbe boot pressochè istantanei e una velocità di accesso ai dati 100.000 volte superiore a quelle attuali. I dispositivi potrebbero essere pronti alla commercializzazione nel giro di 5-7 anni.