Un insolito museo ha da poco aperto i battenti nella frazione di Frazione Campremoldo Sopra in una località Castelbosco

In questo piccolo abitato di poco più di 300 persone in provincia di Piacenza è stato da qualche giorno aperto un museo davvero insolito che è visitabile tutti i sabati e domeniche tra maggio e agosto del 2015. Il museo della merda.
Non parliamo della celebre opera di Piero Manzoni "merda d'artista" ne di opere particolari come la "fontana" di Marcel Duchamp, ma proprio di merda, escrementi, deiezioni, feci o sterco che dir si voglia.
Nulla di volgare, nessuno scherzo, si tratta solo di un'idea dell'imprenditore agrario Gianantonio Locatelli che a Castelbosco gestisce la sua azienda.
Un'iniziativa per cercare di rimuovere alcuni dei tabù e pregiudizi sociali che ci sono intorno a questa trasformazione ultima del cibo, nell'anno stesso in cui quest'ultimo viene celebrato.
Un rifiuto, il rifiuto per eccellenza, che tuttavia può essere riciclato in modi differenti e creativi generando benessere economico e all'ambiente.
Dallo scarabeo stercorario, a cacche fossili di dinosauri in un viaggio che cerca di valorizzare un prodotto reietto trasformandolo in energia elettrica, forza motrice per autobus o come fonte di riscaldamento.
Dagli impianti per la produzione di biogas, utilizzabile in vari settori industriali e civili, senza impattare in modo pesante non solo sulle riserve fossili ma anche sull'ecosistema, a sistemi di recupero dell'acqua.
Il letame è tra i comuni concimi organici, consente di fertilizzare i terreni grazie alla presenza di azoto e fosforo ma anche alle molecole di carbonio. Oltre alla fertilizzazione consente di migliorare le caratteristiche fisiche del terreno divenendo un prezioso alleato in agricoltura ma anche nella battaglia contro la desertificazione.
Analizzando il problema in modo più ampio, la Fondazione Bill & Melinda Gates hanno ormai da alcuni mesi ha annunciato il progetto OmniProcessor che grazie a sofisticate tecnologie sarà in grado di fornire alla città di Dakar 250 kW di energia elettrica e 86.000 litri d'acqua al giorno ricavati direttamente dai rifiuti organici dei 100.000 abitanti.
La cacca da sempre è stata utilizzata, oltre che come fertilizzante, come combustibile o sfruttando ad esempio le fibre dello sterco di vacca per dare maggiore consistenza ai mattoni di fango, trovando cosiì ampio impiego im edilizzia. Le fibre ricavate dagli escrementi di alcuni erbivori vengono usati per produrre dell'ottima e pregiata carta.
Cacca, e ancora cacca che facciamo finta di non vedere, che cerchiamo, disgustati, di allontanare dal nostro mondo e dalle nostre menti ma che è presente in enormi quantità e che in qualche modo va gestita. L'azienda di Locatelli per ottenere 300 quintali di latte produce circa 1000 quintali di sterco dai 2500 bovini selezionati, allevati per produrre latte per produrre grana padano.
In antichi trattati lo sterco di vitello o quello di capra trovano utilizzo come rimedio farmaceutico contro le macchie della pelle o per curare angine ma anche come antidoto contro le punture di scorpione.
Oltre ai vecchi rimedi/impieghi vi sono alcune ricerche estremamente avanzate come quelle dell'impianto norvegese Technology Centre Mongstad dove escrementi, anidride carbonica ed alghe si combinano insieme per produrre cibo per pesci.
Un prodotto del ciclo della vita, un passaggio, una trasformazione che le nostre società, le nostre culture hanno cercato di confinare, relegando quanto connesso all'argomento ad una sorta di tabù che è meglio non affrontare se non in contesti burleschi o di invettiva ma che potrebbe trasformarsi in una importante risorsa, l'affrontare l'argomento potrebbe contribuire a ridurre notevolmente i problemi connessi all'inquinamento e contribuire allo sviluppo di altri settori