Bertrand Piccard e André BorschbergUna sfida, un viaggio pionieristico dal sapore d'altri tempi, ma con tecnologie e un'organizzazione estremamente avanzata, quasi proiettata al futuro.

E' iniziato ormai da alcuni il giro del mondo con un velivolo in grado i 35.000 km necessari all'impresa senza l'ausilio di neppure una goccia di un qualche idrocarburo.
Il Solar Impulse 2 questo il nome dell'aereo, è un concentrato delle migliori tecnologie attualmente presenti sul mercato. Costituito prevalentemente in fibra di carbonio ha una apertura alare 72 metri, per meglio comprendere le dimenzioni, si consideri che la sua apertura alare è superiore di quella di Boeing 747, tuttavia grazie all'adozione della fibra di carbonio il peso è di appena 2300 kg che più di confrontano quelle di una grossa auto piuttosto che con le quasi 200 tonnellate di  un jumbo.
L'intera superficie alare è coperta da 17.248 celle solari che forniscono energia elettrica ai quattro motori, oltre a caricare le batterie ad alta efficienza agli ioni di litio che con i loro 630 kg contribuiscono in modo significativo alla definizione del peso totale del velivolo. Il Solar Impulse 2 è quindi in grado di volare giorno e notte.
L'obiettivo dei due piloti, che si alterneranno alla guida, e quello di effettuare il periplo terrestre in 12 tappe rientrando quindi a fine estate ad Abu Dhabi base di partenza di questa impresa.
Una sfida raccolta da Bertrand Piccard e André Borschberg che con questa impresa, oltre a saziare il loro spirito di avventura, vogliono dimostrare che è possibile raggiungere risultati incredibili puntando sulle energie rinnovabili.
I due moderni pionieri sono svizzeri. André Borschberg è un uomo d'affari, pilota con la passione per il volo, mentre Bertrand Piccard è famoso per aver già effettuato imprese al "limite" come ad esempio il giro del mondo in mongolfiera senza sosta.


Un cognome tuttavia che fa tornare alla mente qualcosa. E' infatti figlio di Jacques che in epoca davvero pionieristica, correva l'anno 1960, scese nella Fossa delle Mariane (la più profonda depressione terrestre) a bordo del batiscafo Trieste che era stato ideato a sua volta da suo padre Auguste il quale negli anni '30 raggiunse la stratosfera a bordo pallone aerostatico.
Insomma una famiglia di coraggiosi esploratori dei limiti, delle frontiere umane e tecnologiche.
Nonostante la tecnologia attuale, tuttavia il compito di svolgere queste 12 tappe non è cosa semplice ed è richiesto grande impegno ai due piloti che dovranno rimanere in volo per cinque giorni consecutivi all'interno di una cabina dalle dimensioni piuttosto contenute, meno di 4 m³ con una velocità di crociera compresa fra 50 e 100 km/h.
Un grande lavoro di progettazione e ricerca ma anche un notevole impegno finanziario che ha visto coinvolti diversi partner che hanno contribuito alle spese. Al momento è impensabile impiegare in modo commerciale dell'energia solare nel settore aereo, tuttavia gli sforzi per cercare di ottimizzare e rendere più efficienti motori, le batterie o più leggere le strutture avranno sicuramente ricadute nel mondo industriale e non solo nel settore aeronautico.
Le tappe dell'impresa sono:
Muscat, in Oman, Ahmedabad e Varanasi in India, Mandalay in Myanmar, Chongqing e Nanjing in Cina, e quindi la trasvolata del Pacifico con tappa alle Hawaii, Phoenix e New York con l'atterraggio al J.F.K., quindi una tappa in Europa meridionale o in Africa del Nord a secondo delle condizioni meteo ed infine il rientro ad Abu Dhabi