Anello abacoAlcune invenzioni ci sembrano particolarmente incredibili ma analizzati nel dettaglio non sono altro che la trasposizione di qualcosa che già esiste.

Esempio recente di quanto appena affermato sono i prodotti sfornati dalla Apple.
Nonostante i contrastanti aggettivi utilizzati per descrivere il suo cofondatore Steve Jobs, bisogna dire che quest'ultimo ha sicuramente avuto il grande merito di "pensare in modo differente".
I prodotti proposti negli ultimi anni, e che hanno rilanciato il marchio americano non hanno mai avuto una idea particolarmente rivoluzionaria o innovativa sul piano tecnologico, ma sono il frutto di un rimescolamento, di un ripensamento di tecnologie di prodotti già presenti sul mercato e presentati con grande enfasi e grandi campagne di marketing.
Un perfezionamento senza dubbio molto spinto ma l'idea alla base non era poi così rivoluzionaria ed innovativa. Osservando attentamente molte delle cose che vengono create e spacciate come assolutamente nuove, non sono altro che pensieri già avuti e già sviluppate da qualcun altro prima.
Una serie di cause, tuttavia, non ha consentito che quell'idea si sviluppare appieno, perché troppo in anticipo sui tempi, o un marketing non particolarmente azzeccato, scarsi mezzi a disposizione, mercato non pronto ect.
Si parla da mesi di smart watch o di tecnologia da indossare, ma quanti di voi ricordano quei primi embrionali tentativi di alcune aziende giapponesi che negli anni 70 del secolo scorso, si lanciarono nel fiorente mercato degli orologi al quarzo proponendo innovative e talvolta bizzarre soluzioni.
Orologi con radio comandi o ancor prima con calcolatrici. Orologio calcolatrice
Tecnologie semplici per oggi, ma tentativi estremamente complessi per quegli anni. Un successo di pubblico limitato ma tuttavia un esperimento interessante.
Nella continua corsa alla miniaturizzazione e alla novità c'è già chi propone già gli smart ring, ne abbiamo parlato descrivendo le idee e le proposte presentate sul grande palcoscenico Kickstarter, ma per quanto ci si sforzi difficilmente si riesce a trovare un impiego differente dal sigillo o dal contenitore di misteriose pozioni ad un anello se non in tempi così recenti dove la miniaturizzazione elettronica sembra riuscire ad inserire mirabolanti macchine in spazi così ridotti.
Tuttavia come già dicevamo difficilmente è possibile proporre qualcosa di nuovo, di davvero innovativo che qualche essere umano prima non abbia pensato sebbene in una forma e con tecnologie differenti.
Risalente alla dinastia cinese Qing un anello di 12 mm e largo 7 mm, dimensioni notevolmente ridotte, incorporava già una calcolatrice, qualche secolo fa.
Un minuscolo abaco con palline di ridottissime dimensioni che difficilmente possono essere mosse con le dita, tuttavia con l'ausilio di uno spillo o qualcosa di simile quest'abaco è perfettamente utilizzabile.
Fino a poco tempo fa in fondo anche i moderni e tanto amati tablet, palmari e affini necessitavano di un apposito pennino.