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Nonostante quello che potrebbe sembrare una forte presenza nel settore del digitale, Kodak, non si muove abbastanza velocemente per scongiurare la concorrenza giapponese nel settore.
Innegabilmente pone una luce positiva sulle tecnologie digitali fin dagli esordi, come innegabile è la ricerca d'avanguardia nel settore.
Un dato di fatto inconfutabile sono gli sviluppi e prototipi di apparati nel settore digitale, ma l’attenzione e l'interesse resta sempre focalizzata sul business redditizio, molto redditizio, delle pellicole forografiche.
Quando diventa palese che la pellicola è una specie in via di estinzione, Kodak cerca di fare il salto al digitale, ma altre realtà del calibro di Sony e Canon sono già anni avanti nella ricerca e nella produzione e la rimonta risulta difficile se non impossibile.
Nonostante gli sforzi e i tentativi di intraprendere nuove strade, le stampanti e fotocamere Kodak hanno un successo mediocre e a poco è servita la sana posizione crititica che anche l'azienda ha assunto verso questi prodotti.
Per uscire dalle sabbie mobili della crisi economica che l’ha colpita Kodak ha cercato di trarre boccate aria sfruttando il suo portafoglio di brevetti, cercando di attrarre l’attenzione di Apple, BlackBerry, Google e altri.
Indipendentemente dal fatto se Kodak sopravviva o meno, non si può negare l'impatto che l'azienda di George Eastman ha avuto su ogni aspetto della cultura popolare.
Dal cinema alla rivista patinata, dalla pubblicità alla fotografia digitale, dallo scatto all’elevazione a celebrità. Kodak in tutto questo ha svolto un ruolo, e per questo dobbiamo essere grati.

 

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