SMSCome mai siamo bombardati più da pubblicità di alcuni prodotti piuttosto che altri? E perche alcuni prodotti vengono proposti più di altri?

L’acronimo tutti lo conoscono, tutti ne fanno uso, ma nessuno conosce l’ammontare del traffico di SMS che transita quotidianamente sui server dei vari operatori. Un’invenzione longeva che ha festeggiato i sui 30 anni pochi mesi fa ma che a dispetto della grande obsolescenza di cui soffre la tecnologia moderna, l’SMS pare godere di grande salute.
Una forma comunicativa in voga fra i giovani e non solo che porta taluni fino a danneggiare le articolazioni dei pollici, ma si tratta sono di una moda, di un prodotto ben azzeccato o c’e’ di più.

Una autentica miniera d'oro per gli operatori telefonici, che secondo alcuni dati sembra riescano a ricavarne utili fino al 90%. Se un SMS è costituito da un massimo di 140 byte (sufficienti alla codifica di 160 caratteri) visto che la codifica è a 7 bit anziché ad otto, abbiamo quindi 1120 bit di dati ed il costo mediamente è intorno a 10 centesimi di euro, questo significa che un singolo bit costerebbe 10/1120 ossia 0.008926 centesimi a patto di sfruttare ovviamente tutti e 140 i byte (160 caratteri).

Volendo trasmette a queste tariffe un megabyte di dati, ad esempio Inno alla gioia di Beethoven in mp3 a qualità discreta, un ebook o una foto di buona qualità dovremmo spendere 9359,60 euro. infatti, per semplicità, un megabyte di quelli a noi più famigliari di 8 bit, è 1048576 byte

Ovviamente vi sono le offerte e i pacchetti, ma il rapporto spesa sostenuta dati trasmessi è sempre molto svantaggiosa. Se facessimo il paragone con i dati trasmessi con altre metodiche vedremmo che il servizio SMS è una autentica miniera d’oro per gli operatori e che l’utenza ammaliata dai vari jingle e dalle mille cifre e offerte proposte cadono nella trappola.

Non facciamo i calcoli e i confronti con la fonia (ora anch’essa digitale) perché dal paragone emergerebbe ancor di più evidente gli enormi ricavi sugli SMS, ma anche dall’analisi della sola fonia in rapporto a forniture dati ci sarebbe da dire. Osservazioni già mosse da alcuni articoli del New York times, se poi il traffico avviene in roaming allora la situazione diviene ancor più svantaggiosa per l’utente ed estremamente proficua per gli operatori.
La comunità europea ha intrapreso qualche iniziativa per uniformare e limitare i giochini del roaming, ma siamo ancora contati da una corretta gestione dei prezzi.

C’è poi da considerare che l’uso di caratteri speciali (lettere accentate ad esempio “e” o “è”) possono subire un conteggio di byte “differente” ed estremamente fantasiosa, infine cosa certamente non trascurabile c’è il fatto che il costo di un SMS è per l’operatore di ZERO centesimi. Infatti alcuni anni fa' il professor Keshav Srinivasan docente presso l’Università di Waterloo  in Canada, ha rivelato che il messaggio SMS si nasconde dentro il segnale che collega il telefonino al ripetitore più vicino, segnale che esiste a prescindere dall’invio dell’SMS. Utilizzando infatti una parte di questo segnale chiamato Control Channel (CCHs: canale di controllo) di poco più di 140 byte si possino inviare messaggi di testo. Una conferma empirica del fatto che non usiamo il "canale di traffico", quello dela fonia, sta nel fatto che siamo in grado di ricevere un SMS anche quando c’è una telefonata in corso, proprio perché si tratta di una canale parallelo.

Insomma tutto torna 140 byte  o poco piu' di “canale di servizio” e 160 caratteri utili nel nostro alfabeto o la metà in quelli con sistema unicode (tipo quelli asiatici).
Altro motivo per cui sarebbe indecente pretendere un pagamento peraltro esoso sta nel fatto che il servizio di Short Message Service è di tipo connectionless, ovvero non si ha garanzia né sull’invio né sulla ricezione dei messaggi.

Agli albori dell’era mobile (GSM) gli SMS venivano sfruttati solamente dagli operatori e dai tecnici per scambiarsi messaggi e fare del testing, poi divennero per tutti. Infatti sia TIM che Omnitel non li facevano pagare. Dopo circa un anno hanno intuito quale fonte di guadagno potessero essere e iniziarono a tariffarli, Wind arrivata subito dopo, continuò ancora per per qualche tempo a non farli pagare e addirittura offriva un servizio per inviare messaggi senza alcun limite tramite internet.

Siamo consapevoli che di fatto la mole enorme di SMS di fatto ha un costo, impattando fortemente sul sistema. E se l’infrastruttura esiste ed è pagata, la gestione del messaggio e del flusso ha un costo.
Tuttavia è esageratamente e ingiustificatamente costoso rispetto alle spese, considerando e tenedo anche conto delle spese e dei margini di guadagno il costo all’ingrosso per inviare un è di 0,004€ mentre il costo di ricezione è di 0,0013€ fra operatori differenti. Il traffico sulla stessa compagnia non costa Nulla. Insomma 3,74 euro (nella peggiore delle ipotesi) a megabyte contro i quasi mille attuali, tariffa non certo vantaggiosa se paragonata al megabyte di una ADSL ma certamente più ragionevole dell'attuale.

Il Codacons (associazione consumatori) ha più volte chiesto spiegazione al’Authority (Agcom) non fa nulla. Ci si meraviglia (lato gestori telefonici) che prendano piede servizi come l’italiano Skebby o altri servizi simili, ma anziché prendere atto del fatto che l’utenza è stanca, forti di una arroganza economica, si fa cartello, bombardando gli utenti di offerte luccicanti e insidiosi cavilli e di blocchi ai limiti o anche oltre il legale cercano di mantenere i lucrosi privilegi.
Si veda la gestione-blocco di skype