Tavole anatomicheUna certa passione per l'orrido, per il macabro ci accompagna dalla nascita, un richiamo terrifico e una paura ancestrale per la morte e quanto vi è connesso. Diviene difficile indagare e comprendere in poche righe le motivazioni, le ragioni di tanta attenzione per la morte, il corpo, e il deterioramento. Taluni fenomeni che hanno interessato periodi storici o alcune specifiche persone non possono essere certo investigate con gli occhi e i contesti socio-culturali odierni.

 

È di questi mesi un rinato interesse per il processo di "pietrificazione" ideato o che comunque ha trovato in Girolamo Segato uno dei primi esponenti. Egli ci ha lasciato alcuni esemplari pietrificati di corpi, di cui ignoriamo il procedimento in quanto come si legge sulla sua tomba: "Qui giace disfatto Girolamo Segato da Belluno che vedrebbesi intero pietrificato se l'arte sua non periva con lui"

Una equipe di studiosi sta cercando di indagare non solo le metodiche nel più ristretto ambito chimico, ma anche in contesti medico, paleontologici e storici, non sui reperti del Segato, ma sull'ampia collezione di Giovan Battista Rini.

Un aspetto finora sconosciuto del Risorgimento italiano riemerge attraverso la figura inedita di Giovan Battista Rini, il 'pietrificatore' di Salò che riuscì a immortalare un'epoca attraverso la perfetta conservazione dei corpi.

Oggi, grazie a uno studio italo-tedesco coordinato dall'antropologo Dario Piombino-Mascali, ricercatore dell'Accademia Europea di Bolzano (EURAC), le opere di Rini sono state sottoposte a indagini scientifiche e verranno presto esposte all'interno del Museo Civico della città.

Lo studio di queste mummie anatomiche rientra in un progetto di più ampio respiro - che vede coinvolti lo storico Alberto Carli, curatore della Collezione Gorini di Lodi, e il paleopatologo Albert Zink, direttore dell'Istituto per le Mummie e l'Iceman dell'EURAC - che ha portato a reperire importanti informazioni sullo stato di preparazione dei reperti e sulla loro conservazione. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sul sito della prestigiosa rivista "Clinical Anatomy".

I busti e le teste trattati da Giovan Battista Rini, che fu medico e imbalsamatore, ci restituiscono i volti, ancora in perfetto stato di conservazione, di una storia parallela, spesso nascosta. Protagonisti delle preparazioni anatomiche sono, infatti, i ribelli del tempo: briganti e carbonari, spesso accomunati da quella spinta al cambiamento sociale e politico che ne faceva soggetti pericolosi e temuti, da tenere ai margini della collettività.

Giovan Battista Rini, nato a Salò nel 1795, si laureò in medicina a Pavia, e dopo una breve carriera ospedaliera a Milano si ritirò nella città nativa dove perfezionò la tecnica della 'pietrificazione' emulando il metodo di un suo illustre predecessore, Girolamo Segato.
Oltre ai cosiddetti 'pietrificati', la collezione di Rini consta di alcuni preparati 'a corrosione', privati dei tessuti cutanei e sottocutanei al fine di porre in evidenza alcuni dettagli anatomici.

"Ai tempi in cui operava Rini – afferma Dario Piombino-Mascali - le preparazioni anatomiche erano fondamentali per la didattica e la ricerca medica, dal momento che non esistevano celle frigorifere e i corpi si disfacevano piuttosto rapidamente. Insieme alla mia collega Stephanie Panzer, radiologa presso il Centro Traumi di Murnau, abbiamo sottoposto a TAC questi preziosi reperti, evidenziando alcune variazioni anatomiche, la presenza di oggetti esterni e svelando dettagli sulla tecnica di esecuzione. Purtroppo non è rimasta traccia degli appunti con la formula chimica, ma le indicazioni radiologiche permettono di stabilire che il medico immergeva e iniettava i propri preparati con una miscela di sostanze conservative al fine di essiccarli o indurirli, presumibilmente a base di metalli pesanti. Da alcuni inventari compilati all'indomani della morte di Rini sappiamo inoltre che possedeva dell'arsenico, un materiale spesso usato per imbalsamare."

Il 'pietrificatore' di Salò, come tutti i suoi contemporanei, non divulgò dunque mai i dettagli del suo metodo. A Giovan Battista Rini si deve però la preziosa testimonianza scientifica e sociale di uno spaccato di storia racchiuso proprio nell'Ospedale della sua città, dove per oltre un secolo sono stati custoditi gli esemplari anatomici, rare e preziose testimonianze per preparazione e condizione conservativa. (Fonte EURAC)

Una materia quella della mummificazione in generale che incuriosisce e appassiona, coinvolgendo razionalità e emotività con escursioni nel modo dell'esoterismo, del paranormale, della magia. Non e' raro incontrare nella rete racconti impregnati di un'aura misteriosa, in linea con certe trasmissioni e stampa che cavalcando la credulità popolare propinano teorie misteriose e magiche. L'articolo sopra riportato evidenza e sintetizza bene il contesto e le ragioni di simili attivvità, come peraltro illustrato in un articolo del CICAP 

Le misteriose alchimie resistono più alle credenze che non alle scienze e pian piano rivelano i "magici" misteri delle loro formule. Non sappiamo, ne abbiamo specifiche competenze, ma ormai molte pubblicazioni, ricerche e studi hanno rivelato le formule.

Una storia che comincia, forse, con gli egizi (sicuramente i più famosi) e prosegue , almeno per quello che ci riguarda come italiani fino a tempi "recenti", in una carrellata che parte da Raimondo de Sangro, Girolamo Segato, Efisio Marini, Paolo Gorini (una piccola curiosità, Gorini trattò la salma di Mazzini) fino a Francesco Spirito, "ultimo", almeno mosso da motivazioni scientifiche e giustificato dai tempi, dei pietrificatori.

Nel panorama mondiale non sappiamo, ne abbiamo fatto ricerche approfondite, se esistano altre realtà o personaggi che si sono distinti in questa particolare attività. Certo è che in passato per ragioni anatomo-mediche certe preparazioni potevano avere una validità didattico scientifica, ed oggi restano testimonianza di un modus operandi, di una metodica di studio e ricerca.

Diverso, senza moralismo alcuno, è il caso di Gunther von Hagens che con una tecnica definita "plastinazione" compone cadaveri o parti in composizioni "artistiche" discutibili. I gusti son gusti e pur non rimanendone sconvolti, non siamo particolarmente colpiti ne per la vista ne sul piano intellettivo.

Un'ultima nota: una ricerca sull'argomento potrebbe portare alla visione di immagini "forti" che potrebbero turbare taluni.